06 settembre 2008

S.Agostino: il tempo e l'anima

Con s.Agostino prima e poi con Bergson e Heidegger siamo introdotti nella soggettività del tempo. Il tempo per s.Agostino è estensione dell'anima: è l'anima che rende presente il passato attraverso la memoria e percepisce come presente il futuro attraverso l'attesa. Il tempo tuttavia non esisterebbe senza la percezione di esso. Ma che cos'è il tempo se esso è ciò che tende a non essere? E' proprio questo: il tempo esiste perchè tende a non essere, nel presente che è già passato nell'attimo stesso in cui si prova a percepirlo consiste l'incessante incedere del tempo. L'eternità di conseguenza è uscire da questo movimento ed entrare nell'imperturbabile fissità di un presente esteso in cui passato e futuro convivono simultaneamente. La relazione del tempo col pensiero e anzi la sua totale interiorizzazione e riduzione a "estensione dell'anima", oltre ad introdurre la soggettività del tempo (opposta all'oggettività del tempo fisico) ci fa passare dal tempo ciclico pagano (e di tutte le religioni orientali) al tempo lineare di matrice giudaico-cristiana, che parte dalla caduta di Adamo e procede verso la dimensione del riscatto e del ritorno a Dio.






"In te, anima mia, misuro il tempo. Ed è così che passa, mentre l'intenzione presente traduce il futuro in passato, e il passato cresce via via che decresce il futuro, finché consumato il futuro tutto sarà passato. Almeno questo ora è limpido e chiaro: né futuro né passato esistono, e solo impropriamente si dice che i tempi sono tre, passato, presente e futuro, ma più corretto sarebbe forse dire che i tempi sono tre in questo senso: presente di ciò che è passato, presente di ciò che è presente e presente di ciò che è futuro. Sì, questi tre sono in un certo senso nell'anima e non vedo come possano essere altrove: il presente di ciò che è passato è la memoria, di ciò che è presente la percezione, di ciò che è futuro l'aspettativa".

(S.Agostino Confessioni Libro XI).





2 commenti:

Anonimo ha detto...

Però... potente il Fabiotar

Alfredo C.

Anonimo ha detto...

un pò zoppicante ancora la sintassi! ehehehehe
G.Inicchi