Le prime notizie documentate si trovano in uno scritto di Bartolomeo de la Casa intitolato Storia Generale delle Indie, in cui egli descrive gli indiani che fumano delle erbe. Ma la storia del tabacco e del fumo ha inizio ufficialmente con la scoperta dell'America. Furono i partecipanti alle spedizioni di Colombo che ne portarono le prime notizie. Rodrigo de Jeréz, un compagno di Cristoforo Colombo, potrebbe essere definito il primo europeo che imparò a fumare. Nella seconda spedizione di Colombo, un frate di nome Romano Pace rimase ad Haiti e qui cominciò ad osservare e descrivere gli indiani che fumavano e la pianta del tabacco. E pare che sia stato proprio lui a portare la pianta in Europa.

La svolta definitiva la si deve all'ambasciatore francese in Portogallo, Jean Nicot (foto sopra), che inviò ai sovrani francesi le foglie e i semi della pianta di tabacco. Per ringraziarlo, i sovrani Francesco I e Caterina de' Medici battezzarono la pianta "erba nicotina" dal nome dell'ambasciatore. Egli ne illustrò ai sovrani le proprietà terapeutiche eccellenti per curare l'asma e le patologie dell'apparato respiratorio (ebbene si!), l'ulcera, le piaghe. Altri ne decantavano le proprietà curative nei casi di morsi di serpente, di raffreddore, mal di testa, vertigini, perfino peste. Da allora il tabacco si espanse in Europa molto velocemente.In Italia giunse nel XVI secolo grazie al cardinale Prospero di Santa Croce. Il fumo aveva la funzione che poi sarà dell'ora del tè per gli inglesi: balli, feste, riunioni all'insegna del tabacco e del fumo venivano organizzati in ogni nazione da nobili e borghesi.
Un'altra svolta si ebbe dopo la Guerra di Crimea, quando i reduci tornarono a casa con dei cilindretti di carta riempiti di tabacco, "creati" dai soldati musulmani: le sigarette. Il tabacco era sempre di provenienza turca.
Con la Guerra di Secessione Americana le sigarette cominciarono ad essere riempite con tabacco prodotto in America, più dolce e chiaro rispetto al precedente. Tutto ciò aveva generato una situazione imprevista: l'esigenza di fumare di continuo.

Negli ultimi venti anni, compresi i rischi elevati di insorgenza di patologie afferenti a diversi organi (causati anche dal fumo passivo) sono state scatenate molte battaglie ai fumatori e alle case produttrici. Così, cause miliardarie sono state mosse, e vinte, a danno delle Aziende produttrici di sigarette e leggi severe sono state promulgate per limitare il danno passivo nelle persone che preferiscono non fumare.
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