Ecco di cosa si riempono le arterie dei fumatori
Qui sotto invece quello che il catrame può causare a bocca e denti
E concludiamo con la carrellata finale: cuore, polmoni, cervello, bocca etc etc etc
Questo è il blog del prof. FabioTar che ivi raccoglie materiale didattico, pensieri sparsi e meditabondazioni.
Qui sotto invece quello che il catrame può causare a bocca e denti
E concludiamo con la carrellata finale: cuore, polmoni, cervello, bocca etc etc etc
Il tempo per il fisico è un susseguirsi di un prima rispetto ad un poi. In quanto il tempo è costituito da stadi omogenei, è misurabile: ogni prima e poi è determinabile partendo da un "ora". L'orologio ci mostra la durata nel tempo di un evento tuttavia l' "ora" è indipendente dagli orologi in quanto anche la coscienza dell'uomo ne fa esperienza: "Ora è mattina, Ora è notte". Si domanda allora se il tempo, l' "ora" non sia all'interno della coscienza:
"Io dispongo forse dell'essere del tempo e con l' "ora" intendo, oltre al tempo, anche me stesso? Sono io stesso l' "ora" e il mio esserci è il tempo? Oppure, in fondo, è il tempo stesso che si procura in noi l'orologio?"
La domanda sul tempo ha quindi portato all'esserci (ente che noi conosciamo come vita umana nel suo essere) e alla decisione anticipatrice della morte (ciò che determina il passaggio all'autenticità). La decisione anticipatrice rivelando l'esistenza come pura possibilità, come progetto, le apre il futuro, e, d'altra parte, poichè le possibilità sono riconosciute come sempre date, la investe del suo passato. Per Heidegger il tempo è senso dell'esserci.
"il tempo è l'esserci. L'esserci è il mio essere di volta in volta, e quest'ultimo può essere tale in ciò che è futuro, nel precorrere che va al non più, certo ma indeterminato. L'esserci è sempre in una modalità del suo possibile essere temporale. L'esserci è il tempo, il tempo è temporale. L'esserci non è il tempo, ma la temporalità. L'asserzione fondamentale "il tempo è temporale" è pertanto la determinazione più propria, perché l'essere della temporalità significa una realtà diversa. L'esserci è il suo non più, è la sua possibilità nel precorrere che va a questo non più. In tale precorrere io sono il tempo in senso autentico, io ho il tempo. In quanto il tempo è ogni volta mio" (M.Heidegger Il concetto di tempo)
Anche per la scienza possiamo vedere come i due modelli ancora oggi convivano.
Nel modello di universo in espansione il big bang può essere considerato come l'attimo iniziale che imprime al tempo un senso di marcia irreversibile ( e le leggi della termodinamica lo confermano), se invece consideriamo l'espansione solo uno dei momenti, al quale segue l'implosione (con il tempo che torna sui suoi passi) ed una nuova espansione eccoci di nuovo nel macro-modello ciclico del tempo.
Resta da risolvere il problema dell'inizio e qui sta tutta la questione; a ben vedere tra chi ha fede nell'eternità di Dio creatore del cielo e della terra e chi ha fede nell'eternità della materia disordinata che casualmente diviene ordinata non c'è molta differenza; i secondi non possono certo rimproverare i primi di essere irrazionali perchè sempre di atto di fede si tratta, mentre i primi proprio dalla ragione e dalla razionalità dell'uomo e del creato possono trarre notevoli prove a loro favore (come vedremo in seguito).
Insomma il tempo è un cerchio o una linea? La nostra esperienza ci dice che è un pò tutte e due. Le settimane, i mesi, gli anni si ripetono, tuttavia non sono mai gli stessi, perchè noi cambiamo con loro e loro cambiano con noi; ciclicamente tornano compleanni, anniversari, ma non ci trovano uguali a prima; per questo il tempo è da considerarsi come una sorta di spirale oppure come diceva Bergson come un gomitolo che si forma lentamente ripiegandosi su se stesso ma mai negli stessi punti.
Ecco come rispondo a chi domanda che cosa faceva Dio prima di fare il cielo e la terra. "Quello che non so, non lo so", che almeno risparmia la facile ironia per chi solleva una questione profonda e il plauso per chi dà una risposta falsa. Invece io affermo che tu, nostro Dio, sei il creatore d'ogni cosa creata, e se per cielo e terra s'intende ogni cosa creata, oso affermare: "Prima di fare il cielo e la terra, Dio non faceva cosa alcuna". Perché che cosa avrebbe fatto se non una cosa creata? Magari sapessi tutte le cose che vorrei, che mi sarebbe utile sapere, così come so questa: che nessuna creatura venne fatta prima che fosse fatta una qualche creatura.
(Agostino Confessioni XI 12.14)